martedì 28 febbraio 2012

LA CUCINA ROSA





Erano i mitici anni 80 quando, giocando con la meravigliosa cucina rosa della mia Barbie, decisi che anch'io da grande ne avrei avuta una uguale !
Gli anni sono passati e alla fine più che la cucina rosa, sono riuscita ad avere tutta la casa rosa, proprio come quella di Barbie ! Se anche voi avete sempre amato il rosa, eccovi alcuni suggerimenti su come realizzare la vostra prossima cucina da sogno !


e per decorare il tutto un ultimo accessorio non indispensabile ma sempre gradito ....






lunedì 27 febbraio 2012

THE BEAST, ovvero, la bestia umana

La bestia, così veniva chiamato Jure Robič quando era in vita, per le sue imprese di ciclismo estremo che andavano oltre ogni umana capacità di sopportare la fatica e il dolore. Era invece un uomo straordinariamente dolce, che amava al di sopra di tutto suo figlio Nal, e che andandosene ha lasciato inconsapevole, oltre a Nal, un altro figlio, Lev Jure che era appena un piccolo seme nella pancia di sua madre, allora compagna di Jure. Lev Jure suo padre non l'ha mai conosciuto, ma in compenso ha una madre giovane e forte, che assieme alla sua famiglia si batte come una leonessa affinchè i diritti di suo figlio vengano rispettati. In questa tristissima situazione la famiglia e pochi amici sono stati di sostegno a Helena. Appena Jure è morto è stata costituita un'associazione, la Jure Robič Foundation, che raccoglie dei fondi per aiutare economicamente il piccolo Nal e per sostenere giovani ciclisti che si vogliono dedicare al ciclismo estremo. Questa associazione, del cui board fa parte la ex moglie di Jure, ha sempre deliberatamente ignorato la gravidanza di Helena, e ha recentemente elargito un assegno al piccolo Lev Jure quando questi, di ormai 9 mesi di età, ha potuto finalmente sbandierare un test del dna che ne accerta la paternità. Test che teoricamente non sarebbe servito a nulla, se qualcuno avesse solo dato un' occhiata al piccolo Lev, sosia di suo padre inequivocabilmente! La ex moglie ora continua la sua lotta contro il riconoscimento del piccolo Lev per vie legali, ma questa è una sua scelta legittima. Quello che non è moralmente accettabile è che lei faccia parte del board della Fondazione, perchè il conflitto di interessi è evidente! Ma nessuno le ha chiesto di lasciarlo, come nessuno ha mai chiesto a Helena, per equità, di entrarvi. Come al solito figli e figliastri.  Mi auguro che quando tutti saranno al corrente di come stanno veramente le cose, qualcuno rifletta sulle sue azioni. Jure sì che sarebbe diventato una bestia di fronte a tutto ciò, anche se qui la bestia, di certo, non è lui.

The beast, as it was called Jure Robič when he was alive, for its extreme biking performance that went beyond human capacity to endure the effort and the pain. But he was an extraordinarily sweet man, he loved above all his son Nal, and he died unconscious to left as well as Nal, another son, Lev Jure that was just a little seed in the belly of his mother, then Jure's partner. Lev Jure never knew his father, but instead he has a young and strong mother, that with her family is fighting like a lioness for the rights of her child are respected. In this very sad situation only the family and few friends have been supportive for Helena. When Jure just died an association was founded, the Jure Robič Foundation, which collects funds to help economically the little Nal and to support young cyclists who want to dedicate to extreme cycling. This association, of whom board is part the former wife of Jure, has always deliberately ignored the pregnancy of Helena, and has recently awarded a grant to Lev Jure when he, now 9 months old, was finally able to flaunt a test of DNA that establishes his paternity. Test that theoretically would not have come usefull if someone had just glanced at little Levhis father's double unequivocally! The former wife now continues her fight against the legal recognition of Lev, but this is her legitimate choice. What is not morally acceptable is that she is part of the Foundation's board, because the conflict of interests is obvious! But no one has asked her to leave, as no one has ever asked Helena, in fairness, to enter. As usual, children and stepchildren. I hope that when everyone will be aware of how things really are, someone reflects on his actions. Jure would have become a beast seeing of these things, even if the beast, of course, isn't he at all.


LA SAGGEZZA

Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un'aria sul flauto. "A cosa ti servirà?" gli fu chiesto. "A sapere quest'aria prima di morire". 


sabato 25 febbraio 2012

INCERTO CUORE

Non sono nulla, non posso nulla,
non perseguo nulla.
Illuso, porto il mio essere con me.
Non so di comprendere,
né so se devo essere,
niente essendo, ciò che sarò.
A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
del sud, sotto il vasto azzurro cielo
mi desta, rabbrividendo nel verde.
Aver ragione, vincere, possedere l'amore
marcisce sul morto tronco dell'illusione.
Sognare è niente e non sapere è vano.
Dormi nell'ombra, incerto cuore. 

Pessoa



LA BELLEZZA E' PURA, RICORDATELO ....

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino.
Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.
Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.
Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.
La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.
Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?
Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?
 Charles Baudelaire 


venerdì 24 febbraio 2012

MIA CAMILLA MIA

No, non sei perfetta, e mi dispiace se a volte, quando eri piccola, è sembrato che io pretendessi da te la perfezione. Tu sei più che perfetta. Sei un pezzo unico al mondo di umanità, fallibile, alla continua ricerca di nuovi orizzonti, sempre straordinaria nelle tue ricerche e nei tuoi sogni. Sarò eternamente felice che un po' di me è rimasto intrappolato nel tuo essere, dandoti la possibilità di portarmi sempre con te, in un futuro che non conoscerò mai.
Tu sei tutti noi, pur rimanendo te stessa. Per sempre!



A BEAUTIFUL DAY

What you don't have you don't need it now
What you don't know you can feel it somehow
What you don't have you don't need it now
Don't need it now
Was a beautiful day 

venerdì 17 febbraio 2012

LA NEVE

La neve verrà leggera come piccole piume d'oca, soffermandosi prima sugli alberi, quindi filtrerà tra i rami posandosi infine sui cortinari gelati, sugli arbusti di mirtillo, sul muschio come velo di zucchero su una torta. Le lepri, i caprioli, i cervi staranno immobili a guardare il nuovo paesaggio. Le volpi dentro la tana spingeranno fuori il naso per fiutare il nuovo e antico odore che ritorna. Ma quando sarà tutto bianco, si ricorderanno gli scoiattoli dove hanno nascosto le provviste? Il vecchio urogallo dello Scoglio del Tasso volerà sull'abete dove generazioni della sua famiglia hanno aspettato la primavera nutrendosi delle sue foglie. Il bosco sarà immerso in un tempo irreale e io andrò a camminarci dentro come in sogno. Molte cose mi appariranno chiare in quella luce che nasce da se stessa. Verrà, verrà il caro scricciolo sulla catasta di legna ad annunciarmi la prima neve come quando ero ragazzo con il suo tictictic ripetuto più volte, e il suo campanellino nascosto nella gola si sentirà anche lassù dove le nuvole compatte e bianche aspettano il segnale.
Mario Rigoni Sern



martedì 14 febbraio 2012

QUANDO SI SPEGNE UNA STELLA

Quando si spegne una stella, chi se ne accorge? Nessuno...solo una persona, tra un miliardo di persone, l'unica che la stava osservando, curando, amando, da tempo. Nessun altro. Ma quell'unica persona sente dentro di se un dolore muto, un senso d'impotenza, per il ricordo di quanto aveva brillato quella stella , di quanta luce e quanto calore aveva donato al mondo. E' una tristezza infinita quando muore una stella. Vorresti che restasse in vita, che brillasse eternamente, ma come tutto lentamente muore. Non puoi evitarlo. Puoi solo fare finta che non sia mai successo, per non ricordare con troppo dolore. E la nostalgia ti attanaglia il cuore e vorresti scacciarla via, dimenticarla, ma non ci riesci. Quando muore una stella muore anche un piccolo pezzo di un piccolo cuore di un piccolo uomo, su un miliardo di uomini, che se n'era preso cura.

lunedì 13 febbraio 2012

L' UOMO PESCE LESSO

L'Uomo Pesce Lesso è facilmente riconoscibile. Alla prima uscita ti basterà qualche bacio per capire subito chi hai di fronte : il suo sguardo di gratitudine sarà il primo chiaro segnale ! La sera, dopo averlo lasciato, ti tampinerà di messaggi, oppure chiamerà la tua migliore amica per chiederle insistentemente se stai facendo sul serio o lo stai solo prendendo in giro. Ecco il chiaro secondo segnale di avere davanti l'Uomo Pesce Lesso.  Alle altre uscite la sua vera natura si rivelerà sempre più chiaramente: l'Uomo Pesce Lesso ti chiama sempre appena finito l'appuntamento, viene dove sei appena lo chiami, si prende la colpa per tutto, se fai cadere palesemente apposta un accendino lui lo raccoglierà, se gli dici vai a prendermi gli assorbenti in farmacia lui andrà, se deciderai tu che cinema vedere a lui andrà sempre bene, se lo porterai a cena al giapponese diventerà il suo ristorante preferito. Le storie con l'Uomo Pesce Lesso ovviamente finiscono presto, ma se gliene darai l'occasione l'Uomo Pesce Lesso tornerà sempre da te. Dopo averlo lasciato a volte ti scriverà ancora dei messaggi e penso che se gli avessi attaccato un collare ultra suoni come ai cani il vostro rapporto sarebbe stato più semplice ancora. Magari un giorno lo rivedrete e gli insegnerete a riportare una palla !!!

Ora qualche dritta per riconoscerlo al volo :

1. Dà una risposta affermativa a tutte le domande della propria partner
 2. Ha l'obbligo permanente di telefonarle a orari prestabiliti e più volte al giorno. 
3. Ha smesso di uscire con gli amici per dedicarsi completamente all'adorazione della sua compagna. 
4. Crede ciecamente a ogni scusa improbabile ideata dalla sua dolce metà (Non posso venire da te, me l'ha detto l'oroscopo). 
5. Inizia a invecchiare precocemente. 
6. Inizia a comparirgli la scritta Welcome sulla fronte. 
7. Presenta impronte di scarpa femminile diffuse su tutto il corpo. 
8. È solito accompagnare la propria partner al centro commerciale, anche più volte nello stesso giorno. 
9. Si fa spiare da lei nelle sue cose personali: PC, portafogli, documenti, telefonino. 
10. Incassa scenate di ogni tipo dalla propria partner senza accennare ad alcun tipo di reazione. 
11. Dice addio alle partite di calcio e ai tornei di PES alla playstation. 



domenica 12 febbraio 2012

NON SAPRAI MAI

Non saprai mai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, né il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.

Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all’orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.

Non saprai mai che porto la tua anima
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.

Dolce fiaccola i tuoi raggi, dolce braciere la tua fiamma,
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.


Marguerite Yourcenar


LA COTOGNA DI ISTANBUL


venerdì 10 febbraio 2012

una serata felice in una giornata felice di una vita felice

Felicità, per ognuno di noi ha un nome diverso, un significato diverso, un valore diverso. Per me felice è la mia vita con te, perchè capita che anche se ci diciamo la più brutta delle cattiverie, in fondo si sa che è dettata solo dalla rabbia e dalla stanchezza del momento, perchè è solo un piccolo insignificante momento tra i mille bellissimi momenti di quando siamo insieme. Perchè è bello godere della presenza della persona che ti sta accanto, è bello condividere le piccole e le grandi gioie della famiglia, è bello sapere di essere sempre di primaria importanza per l'altro, prima di tutto e di tutti. E' bello sapere che quella è la tua casa, le tue radici, e che tutto può succedere, ma niente ci può separare. E' bello sorridersi quando ci si vede dopo un pò, quando si torna a casa dopo una giornata stancante, è bello dormire abbracciati e sentire il calore e il conforto della vicinanza. E' bello sapere che ci si ama nonostante tutto, nonostante i tanti innegabili difetti. E' bello dirti che sei bello tu, come marito, come padre, ma soprattutto come uomo. Volevo dirti grazie per l'ennesima serata felice, in una giornata felice, della mia vita felice, con te.


LA FINE E' IL MIO INIZIO

"Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte. Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé."

TIZIANO TERZANI

domenica 5 febbraio 2012

IL LUSSO

Quando parlo di eleganza parlo di lusso. Il lusso deve rimanere invisibile ma percepirsi. Il lusso è semplicità. Il lusso è una necessità che inizia laddove termina la necessità, alcuni pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non è così. Il lusso è l'opposto della volgarità. Il lusso è l'opposto dello status. E' la capacità di guadagnarsi da vivere essendo se stessi, è la libertà di rifiutare di vivere per abitudine. Il lusso è libertà. Il lusso è eleganza.
Coco Chanel 


sabato 4 febbraio 2012

L'OTTAVA PARTE DEL MONDO

Per quanto in alto possiamo salire e per quanto in basso possiamo scendere, non usciamo mai dalle nostre sensazioni. Non sbarchiamo mai da noi stessi: non arriviamo mai ad essere altri se non diventando altri attraverso l'immaginazione sensibile di noi stessi. I veri paesaggi sono quelli che noi stessi creiamo, perchè così, essendo i loro Dei, noi li vediamo come essi sono veramente, cioè come sono stati creati. Nessuna delle sette parti del mondo è quella che mi interessa e quella che posso vedere veramente; è l'ottava parte quella che io percorro, ed essa è mia. Colui che ha varcato tutti i mari ha varcato soltanto la monotonia di se stesso. Ho già varcato più mari di tutti. Ho già visto più montagne di quelle che esistono sulla terra. Ho già attraversato più città di quelle che esistono, e i grandi fiumi di nessun mondo sono passati, assoluti, sotto i miei occhi contemplativi. Se io viaggiassi troverei la brutta copia di ciò che ho già visto senza viaggiare.



giovedì 2 febbraio 2012

LE PICCOLE GRANDI GIOIE DI VIVERE IN PAESE

Oggi ad Aurisina : Bora nera e 3 gradi sottozero. Purtroppo proprio in questi giorni di freddo " estremo" restiamo senza legna .... Alle due del pomeriggio mi scaricano davanti al cancello un pallet di faggio, misura 100x100x180 , per chi non lo sapesse sono esattamente 12 quintali di legna. Mi vesto da operaio edile, imbaccuccata fino all'inverosimile, e comincio a trasportare la legna verso la legnaia, e accatastarla. Dopo un'ora la schiena è già a pezzi e non ho svuotato che la cima del bancale ! Rassegnata al mio triste destino mi dico, tra me e me, che in fondo per le 6 di sera avrei potuto finire il lavoro, ma improvvisamente ecco che arrivano due angeli ! Vilko e Elena, i mie vicini di casa, armati di guanti e cariola e incredibilmente vestiti con lo stesso giaccone imbottito rosa, si avvicinano al gigante di legna e cominciano a scaricare di buona lena ! Sapete cosa vuol dire la felicità ? Questo!!! Dopo un ora di duro lavoro, in tre ce l'abbiamo fatta e la legnaia è pronta! Vilko finisce di disfare l'impalcatura del bancale, altro quintale di legna, da tagliare e stivare. Ed infine Elena porta fuori, sul tavolino della corte, una bottiglietta di liquore magico, una ricetta segreta con miele, limoni organici e salvia, e giura che se lo beviamo non ci prenderemo un raffreddore, col freddo che fa !!!! Ci facciamo due risate e ci scoliamo il liquorino, e dentro di me vivo uno di quei momenti di gioia pura, in cui mi convinco che l'amicizia e la solidarietà, in un piccolo paese come il nostro, hanno ancora un valore !


LA BORA, IL VENTO CHE RUBA L'ANIMA

C' è il vento e c' è la bora. Il vento, dice Stendhal, è quando «si è costantemente occupati a tenere stretto il cappello». Bora è quando «si ha paura di rompersi un braccio». La bora desertifica strade, affonda barche, scoperchia case, rovescia treni, sradica alberi, sbriciola tegole e staccionate, trasforma i moli in banchisa e gli alberi in foreste di cristallo, prende di petto gli aerei e li fa atterrare da fermi come aquiloni. Quand' è gentile, si limita a rubare cappelli, a far volare ombrelli, alzare gonne e gonfiare pastrani. «La bora - scriveva Scipio Slataper - è il tuo respiro, fratello gigante». Essere triestini non è solo un' origine geografica. è una categoria dello spirito. I triestini sono una razza inquieta di esploratori di bettole e grandi spazi aperti. In entrambe le direzioni, la bora dà loro la spinta determinante, li obbliga a trovar rifugio al chiuso di una taverna piena di fumo, ma li invita anche al viaggio, ripulisce l' orizzonte e lo propone come meta. «Quando vidi il mare pulirsi - racconta Scipio Slataper - e sentii fremere intorno a me l' aria, giungendomi alla pelle un piacevole frizzo e alle nari un fresco e leggero odore di sassi e di pini, allora capii cos' era. Nasceva la bora». è un vento solido, quasi liquido. è alta poche decine di metri. Si forma nel vallone fra Trieste e Lubiana,si comprime come un proiettile nelle lande sotto il monte Nevoso, poi se ti becca son dolori. Devi aggrapparti all' erba secca per non volare come un vecchio barattolo. Talvolta comincia con un ululo cupo e la pioggia, poi il fischio diventa una nota continua, sempre più bassa. Allora la temperatura scende, impercettibile, ma regolare. I friulani ne hanno paura, la chiamano «Vent sclàf», vento slavo, facendo del vento una metafora demografica, simbolo della massa nomade e bellicosa che preme sulle pianure padane e dintorni. Il poeta triestino Umberto Saba amò la bora scura, quella che spacca tutto col cielo nero. Odiò invece quella solare, artica. «Conosco la bora, chiara e scura, la detesto quando scende fuori misura con cielo sereno. Amo l' altra che ha una buia violenza cattiva». E aggiunse: «Io devo recuperare la bora / oppure qui affondare / nel mio paese natale / nella mia triste Trieste / nella mia Trieste triste / che amare è impossibile / e odiare anche». E Tomizza, il poeta istriano di «Materada». La bora, scrisse, «porta ognuno a ritrovare una parte di se stesso rimasta immutata dai giorni dell' infanzia, e nel contempo uguaglia tutti, rendendoli anche solidali fra loro, fedelmente attaccati a questo unico e composto margine di terra che ogni tanto, con la bora appunto, dichiara la sua assolutezza e la sua irripetibilità». - PAOLO RUMIZ