La neve verrà leggera come piccole piume d'oca, soffermandosi
prima sugli alberi, quindi filtrerà tra i rami posandosi infine sui
cortinari gelati, sugli arbusti di mirtillo, sul muschio come velo di
zucchero su una torta. Le lepri, i caprioli, i cervi staranno immobili a
guardare il nuovo paesaggio. Le volpi dentro la tana spingeranno fuori
il naso per fiutare il nuovo e antico odore che ritorna. Ma quando sarà
tutto bianco, si ricorderanno gli scoiattoli dove hanno nascosto le
provviste? Il vecchio urogallo dello Scoglio del Tasso volerà sull'abete
dove generazioni della sua famiglia hanno aspettato la primavera
nutrendosi delle sue foglie. Il bosco sarà immerso in un tempo irreale e
io andrò a camminarci dentro come in sogno. Molte cose mi appariranno
chiare in quella luce che nasce da se stessa. Verrà, verrà il caro
scricciolo sulla catasta di legna ad annunciarmi la prima neve come
quando ero ragazzo con il suo tictictic ripetuto più volte, e il suo
campanellino nascosto nella gola si sentirà anche lassù dove le nuvole
compatte e bianche aspettano il segnale.
Mario Rigoni Sern
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