martedì 23 ottobre 2012

VA DOVE TI PORTA IL CUORE

Se da qualche parte sarò, se avrò modo di vederti, sarò soltanto triste come sono triste tutte le volte che vedo una vita buttata via, una vita in cui il cammino dell'amore non è riuscito a compiersi. Abbi cura di te. Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante. Lottare per un'idea senza avere un'idea di sé è una delle cose più pericolose che si possano fare.
Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti.
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.



sabato 20 ottobre 2012

PORTRAIT OF A LADY, FREDERIC MALLE

E' monsieur Frederic Malle che vi parlerà personalmente di questo incredibile profumo:
“Questo profumo ha una storia tutta sua: praticamente lo abbiamo costruito partendo dalla base invece che dalla testa. Sia Dominique che io siamo rimasti affascinati dell’accordo di base di Geranium Pour Monsieur (un altro profumo della linea, firmato anch'esso da Ropion), in cui spiccano delle note muschiate insieme a incenso, benzoino e cuore di patchouli (“coeur-cuore” indica che il processo di distillazione del patchouli è stato frazionato, cioè che la distillazione è stata suddivisa in diverse frazioni, per poi usare solo il cuore, la parte centrale, che regala una sensazione calda, legnosa, secca senza quelle note muffose, terrose che caratterizzano l’essenza di patchouli presa “per intero”). Così abbiamo deciso di modificarla e farne la base per un profumo nuovo, completamente diverso”. 
L’accordo è stato portato in una direzione ulteriormente legnosa sovradosando il patchouli, abbassando il volume del sandalo e aggiungendo l’Ambroxan dall’effetto legnoso-ambrato.
Mancava ancora la parte testa/cuore della fragranza, per cui si orientarono verso la rosa. e si rivolsero a LMR (Laboratoires Monique Remy), che ha un sito di produzione in Turchia dove le rose vengono distillate ancora in alambicchi di rame (in base al tipo di materiale usato per l’alambicco, la resa olfattiva dell’essenza è diversa). In Portrait of a Lady la rosa è assoluta protagonista, e ce n’è tantissima: “Una quantità oscena di rosa” sottolinea Monsieur, visibilmente soddisfatto del risultato. Una percentuale a due cifre, un investimento economico importante che, sentito il risultato, mi pare assolutamente giustificato. 
Per raccordare la rosa con l’accordo orientale del fondo sono state usate le spezie (cannella e chiodi di garofano), mentre un accordo di frutta acidula (ribes e lampone) smorza eventuali eccessi.
Si intuisce una formula breve, con pochissimi elementi, e lui lo conferma: ”Dominique non ha voluto usare Hedione, IsoESuper, Calone, o altre molecole che avrebbero aggiunto effetti particolari. Sono materie a cui siamo abituati, vengono usate nella maggior parte delle fragranze e con ottimi risultati, ma qui abbiamo deciso di privilegiare l’essenzialità e la bellezza delle materie prime che abbiamo scelto. Alla fine, è un profumo “essenziale”, composto solo dalle note strettamente necessarie a farlo funzionare come lo avevamo in mente”. 
Il risultato di questo lavoro di sottrazione è una fragranza davero particolare, sofisticata (nel senso che esprime un gusto raffinatissimo e fuori dagli schemi); se vogliamo per forza darle un’etichetta, potrebbe essere un “fiorito orientale”, caratterizzata da una rosa abbastanza potente e diffusiva, pur senza aggressività. Soprattutto, è una rosa capace di disorientare: così insolitamente verde, ruvida, pastosa, amara, ombrosa, non la individui immediatamente come tipico odore di rosa, e per questo motivo potrebbe piacere quasi più agli uomini che alle donne. Oppure, a quelle donne convinte che il concetto di rosa implichi più ricchezza e più sfaccettature di quel che di solito s’immagina. 
“Mi sembra che Portrait of a Lady riassuma questi dieci anni di attività, caratterizzati dalla ricerca costante della Bellezza, senza concessioni alle mode o al guadagno a tutti i costi. Il nostro desiderio è sempre stato quello di creare dei classici senza compromessi”. 

NON VI RESTA CHE CORRERE A PROVARLO !!!!



martedì 16 ottobre 2012

TUTTO MI CONDUCE A TE


UN CUORE ARIDO


«Io sono come i gatti, - pensò alla fine; - mi affeziono più ai luoghi che alle persone». Perché se una persona amata la lasciava, lei ne soffriva, certo, ma poi la ferita si rimarginava; mentre se l'avessero strappata di lì, dai luoghi che amava, allora sarebbe morta di dolore.
"Ma dunque, nemmeno Mario aveva contato nulla nella sua vita? Certo, lo aveva amato, aveva gioito e sofferto per causa sua; ma i luoghi, alla fine, avevano avuto la meglio, assorbendo il ricordo di Mario come già tutti gli altri, fin dai tempi remoti della sua infanzia.
"Anna continuava a star lì, appoggiata al davanzale, con l'aria fresca del mattino che entrava per la finestra spalancata, e il sole che la scaldava e la intorpidiva. Che importava se l'avvenire non le prometteva nulla? Il passato, contava di più. E poi, nessuna vita era povera: nemmeno quella di Ada. Il sole! Il sole! Si levava ogni mattina, ogni mattina riscaldava le anime, col suo calore, con la sua luce. Ogni mattina tornava a svelare la infinita bellezza del mondo, quella bellezza che l'anima può contenere, ma che la vita quotidiana non può accogliere. La vita quotidiana si componeva di tante cose, piccole e grandi, rifare i letti e mangiare, fidanzarsi e sposare; ma la vita vera era come la luce e il calore del sole, qualcosa di segreto e di inafferrabile.
"Sbadigliando e stirandosi, Anna andò in cucina.. Mentre aspettava che il late bollisse, scostò la tendina e guardò fuori. Il mare era scolorito, salvo la striscia turchina dell'orizzonte. La baracca aveva le imposte sprangate. Enrico e Bice dovevano essere ancora a letto. Forse erano svegli, e si godevano l'intimità coniugale. Anna non provava invidia. Era ormai una donna soddisfatta, quieta e saggia; non aveva desideri né rimpianti, e non temeva la solitudine."
Carlo Cassola


lunedì 15 ottobre 2012

NON C'E' ALTRO DA VEDERE ?


Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.
 José Saramago


giovedì 11 ottobre 2012

LA CANZONE DELL' IMPOSSIBILE

La solitudine. 
La pioggia che dolcemente cade sulla città 
Un pomeriggio di fine inverno dopo il temporale 
raggi di sole si infiltrano tra nuvole malate 
di primavera 

pensa a una stanza con finestre altissime 
e un barlume di passato che riappare 
come se il vivere fosse attaccato ai tuoi vestiti 
e del prezzo che paghi come ogni soldato 
che ha chiuso la vita in un bacio non dato 
ma tu ora dimmi che cosa volevi da me 

Ritorna l'ordine dopo il disordine 
accettiamo il caos insieme all'utopia 
Con la matita un giorno scrissero 
la nostra storia pronta ad essere cancellata 
Ma c'è una calma e un cielo così limpido 
Che non mi sembra più nemmeno una città. 

Verso la fine dell'inverno il pomeriggio annuncia giorni lunghi e miti 
cercando un senso dove non c'è un senso è li che t'incontrai 
e ora mutano insieme a te giorni e stagioni che scendono al mare 
su un letto di fiumi che parlano ancora al poeta che scrive per te 

Guardiamo il mare con l'occhio implacabile 
Poi ci tuffiamo tra le verdi onde 
e dagli spruzzi alcune gocce si posarono laggiù 
dove sull'orizzonte sta un arcobaleno 
in chiave di violino.




mercoledì 10 ottobre 2012

CARNAL FLOWER

E' stato un pugno allo stomaco, o meglio un colpo di fulmine, un amore a prima vista. Il profumo più sensuale, intenso, avvolgente, persistente, carnale che abbia mai sentito. Me ne sono spruzzata una goccia la sera sul polso e la mattina era ancora lì , immutato. Carnal flower o fiore proibito è un profumo di tuberosa. La tuberosa è un fiore bello e pericoloso. In alcune culture, non è consentito alle giovani donne di sentire il suo profumo inebriante dopo il tramonto. La tuberosa è un simbolo di piacere proibito, nasconde la sua passione, il carattere sensuale dietro il suo aspetto floreale fresco e bianco. Il suo profumo inebriante ha sedotto molti profumieri,  e Frederic Malle e il creatore Dominique Ropion hanno cercato di declinare questo profumo in un modo del tutto particolare. Frederic Malle è stato ispirato alla creazione di Carnal Flower durante le sue visite in California, dove tutto odora di gardenia e tuberosa. Dominique Ropion  ha lavorato sullo sviluppo della formula per più di due anni. Il profumo contiene una dose di tuberosa assoluta maggiore rispetto a qualsiasi altro profumo. La composizione si apre con pesanti note verdi di foglie e rami di cedro. Come si sviluppa la tuberosa, la sfumatura verde passa in una nota di canfora, che ammorbidisce i fiori. Sfumature fruttate di melone e cocco aggiungono luce e note gourmand alla composizione ma non attirano l'attenzione. La musa di questo profumo è stata la zia di Frederic Malle, la famosa attrice Candice Bergen, che ha esordito nel film Conoscenza carnale con Jack Nicholson. Le note di testa contengono: bergamotto, melone e eucalipto. Le note di cuore sono: ylang-ylang, gelsomino, tuberosa, salicilati (naturali, prodotto tossico di origine vegetale, una sorta di un feromone a base di erbe che viene utilizzato dalle piante come un avvertimento). La base comprende: tuberosa assoluta, essenza assoluta di fiori d'arancio, cocco e muschio.
Il profumo è stato creato nel 2005.



domenica 7 ottobre 2012

CIAO BRUNO

Il ciclismo a me piace perché non è uno sport qualunque. Nel ciclismo non perde mai nessuno, tutti vincono nel loro piccolo, chi si migliora, chi ha scoperto di poter scalare una vetta in meno tempo dell’anno precedente, chi piange per esse
re arrivato in cima, chi ride per una battuta del suo compagno di allenamento, chi non è mai stanco, chi stringe i denti, chi non molla, chi non si perde d’animo, chi non si sente mai solo. Tutti siamo una famiglia, nessuno verrà mai dimenticato. Chi, scalando una vetta, ti saluta, anche se ti ha visto per la prima volta, ti incita, ti dice che “è finita”, di non mollare. Questo è il ciclismo, per me. (Marco Pantani)






LA PIOGGIA NEL PINETO

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'il
lude,
o Ermione.



E' ORA DI ANDARE

Quando è ora di andare lo sai. Devi tirar giù da quell'armadio alto la valigia dei sogni, spolverarla un pò e incominciare a riporre piano piano, con delicatezza, tutti i sogni che avevi sognato e che non hai realizzato, affinchè non si sgualciscano, ma possano rimanere li, in attesa di qualcuno che un giorno riapra quella valigia e li tiri fuori uno a uno. Qualcuno che li stenda su un filo al sole e li profumi di fiori di campo e di lavanda. Subito dopo, accanto ai sogni infranti, devi riporre con cura i ricordi, ma solo quelli buoni. I ricordi buoni pesano molto, e la valigia dei sogni non ne può contenere tanti, quindi alcuni li devi lasciar andare via. Una volta rinchiusa la valigia tornerà li in alto, sopra l'armadio, e per un pò ti dimenticherai di lei e di tutto ciò contiene. Sai che al bisogno lei c'è, quando sei un pò malinconico basterà aprirla e i ricordi buoni ti faranno sorridere. Se invece incontrerai qualcuno che ti giurerà di voler vivere per realizzare i tuoi sogni, gliela consegnerai e ti metterai di nuovo alla prova. Una valigia così può essere, a volte, molto utile.


martedì 2 ottobre 2012

FREDERIC MALLE, L'IMPERATORE DEL PROFUMO

Frederic Malle nasce nel 1962. E' il nipote di Serge Heftler Loiche, che è stato il fondatore della Dior Parfums. Per questo motivo egli è cresciuto nella più pura tradizione della profumeria francese, un mondo dove i profumieri erano re. Dopo aver studiato storia dell'arte e poi lavorato nel mondo della pubblicità, nel 1988 lavora nel laboratorio di creazione più importante e più creativo dell'epoca: Roure Bertrand Dupont, dove collabora con i profumieri di maggior talento. Nel 1994 decide di lavorare in proprio e diviene consulente per le marche più prestigiose. In tutti quegli anni sogna di mostrare al pubblico il vero mondo della profumeria, convinto che il profumo possa essere venduto come oggetto d'arte e che il lato nascosto del mestiere sia più interessante di quanto non si mostri al pubblico. E' per questo che durante tre anni sviluppa ciò che nel giugno 2000 diventerà le Editions de Parfums. Lo scopo delle Editions de Prafums di Frederic Malle è quello di permettere ai migliori profumieri di creare i profumi che essi sognano e che il mercato non permette loro di commercializzare. E' anche la possibilità per i clienti più esigenti di acquistare dei profumi innovativi, moderni e lussuosi. Per Frédéric Malle sono tre le domande essenziali da porsi nello scegliere un profumo: è abbastanza sensuale da emozionarmi? Trasmette una sensazione di comfort durante tutto l’arco della sua evoluzione? Per quanto tempo rimane presente sulla pelle (considerando che la durata è connaturata alla tipologia del profumo, e che una colonia può anche non avvertirsi più dopo 2 ore, ma un orientale deve sentirsi ancora dopo 6)?
Monsieur Malle è così convinto che creatività e qualità estrema siano capaci di portare la profumeria verso le sfere dell’arte da dedicare dieci anni di vita per dimostrarlo, ed infatti le 18 fragranze della sua linea sono esattamente così, uniche e senza compromessi. 
Una alla volta cercherò di provarle tutte per parlarne con voi.

Jean-Claude Ellena

VÉTIVER EXTRAORDINAIRE

Dominique Ropion



lunedì 1 ottobre 2012

I GAMBALETTI CON LA GONNA, CHE ORRORE !

ODIO i gambaletti con la gonna. Seppure qualcuna sostenga convinta che sono di gran moda, credo che siano una di quelle cose che proprio non si dovrebbero mai fare. Se lo fai, qualsiasi uomo incrocerai sulla tua strada, ti guarderà pietosamente e dentro di sè penserà a quanto erano sexy le donne di una volta, con le calze nere di seta e il reggicalze.