sabato 28 gennaio 2012

UNA VITA PER IL BALLETTO

Di ritorno dalla prima vera audizione di mia figlia mi si apre un mondo finora a me completamente sconosciuto, quello del balletto classico. Scopro che per diventare ballerina/ballerino devi cominciare una vita di assoluto sacrificio, mentale, fisico ed economico a partire dai 10 anni, quando un bambino è ancora veramente soltanto un bambino. Ho incontrato mamme di figlie undicenni, ormai "professioniste" di audizioni, che scarrozzano le figlie tra stage e audizioni in giro per l'Italia tutto l'anno, o meglio tutti i weekend, visto che c'è la scuola dei figli e il lavoro degli adulti. Mi hanno veramente impressionata, per la lucida freddezza con cui stanno programmando la vita delle loro figlie, a loro dire per assecondare una loro passione, ma dentro di me penso se in realtà non sia per assecondare un proprio recondito sogno di realizzazione attraverso le proprie figlie... Come può una bambina di 10 anni anni desiderare di fare una vita così? Perchè per entrare in un' Accademia devi fare un sacco di stage e affrontare un sacco di audizioni, e poi , una volta ammessi, è anche peggio : vivi da solo in collegio, lontano da casa, di mattina vai a scuola, di pomeriggio studi e poi a scuola di danza fino alla sera, dormi e ripeti tutto all'infinito. Non esci, non frequenti coetanei al di fuori dei tuoi compagni di danza, non vai a feste, non vai al cinema, non vai a mangiarti un panino. Niente. Balli, punto. Non esistono weekend per tornare a casa, nei weekend hai altri stage o prove per i concorsi, o prove per gli spettacoli, o devi studiare per recuperare a scuola. La tua vita è un microcosmo che si protrarrà per sempre, perlomeno fino ai 18 anni in cui speri di trovare un lavoro all'interno di un Corpo di Ballo. E la vita del ballerino professionista la sappiamo tutti. Mi ripeto all'infinito: che bambino può desiderate tutto ciò? Solo chi è animato dal sacro fuoco dell'arte, ed è probabilmente destinato ad emergere veramente, ma tutti gli altri? Comunque lascio decidere a mia figlia e mi do un anno di tempo per farle provare, con giudizio, un pò di esperienze sul campo. Nel frattempo cercherò di capire bene dove stiamo andando, e se veramente ne vale la pena. Penso al sacrificio non solo suo, ma di tutta la famiglia. Anche dal punto di vista economico queste Accademie sono tutte costosissime, anche se "statali", e di certo il figlio di un operaio non può neanche pensare di accedervi. Anche qui chi ha possibilità è avvantaggiato. Ci sono, è vero, delle borse di studio, ma solo per i talentissimi! E se non fai numerosi stage a pagamento per farti conoscere, alle audizioni non vale neanche la pena di presentarsi, perchè anche qui la frequentazione dell'ambiente e le conoscenze contano. Insomma, è veramente dura. E' dura accettare che la vita della carne della tua carne sarà sacrificata al balletto. Ma quando torno a casa, apro la tivù e mi guardo il dvd sulla vita di Rudolf Nureyev ricomincio a sognare.


1 commento:

  1. già, ti sei risposta: per me, e per tanti altri, era l'unica vita pensabile per soddisfare un'urgenza manifesta e manifestata...

    RispondiElimina