giovedì 11 ottobre 2012

LA CANZONE DELL' IMPOSSIBILE

La solitudine. 
La pioggia che dolcemente cade sulla città 
Un pomeriggio di fine inverno dopo il temporale 
raggi di sole si infiltrano tra nuvole malate 
di primavera 

pensa a una stanza con finestre altissime 
e un barlume di passato che riappare 
come se il vivere fosse attaccato ai tuoi vestiti 
e del prezzo che paghi come ogni soldato 
che ha chiuso la vita in un bacio non dato 
ma tu ora dimmi che cosa volevi da me 

Ritorna l'ordine dopo il disordine 
accettiamo il caos insieme all'utopia 
Con la matita un giorno scrissero 
la nostra storia pronta ad essere cancellata 
Ma c'è una calma e un cielo così limpido 
Che non mi sembra più nemmeno una città. 

Verso la fine dell'inverno il pomeriggio annuncia giorni lunghi e miti 
cercando un senso dove non c'è un senso è li che t'incontrai 
e ora mutano insieme a te giorni e stagioni che scendono al mare 
su un letto di fiumi che parlano ancora al poeta che scrive per te 

Guardiamo il mare con l'occhio implacabile 
Poi ci tuffiamo tra le verdi onde 
e dagli spruzzi alcune gocce si posarono laggiù 
dove sull'orizzonte sta un arcobaleno 
in chiave di violino.




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