lunedì 28 maggio 2012
L' UOMO PIU' INFELICE DEL MONDO
Chi era l'uomo più infelice del mondo ? Sarebbe stato difficile, quasi impossibile stabilirlo. Egli non potè che basarsi sulla sua esperienza per decidere che quell'uomo era proprio lui. Come l'aveva capito ? Perchè sentiva un peso, come un macigno in fondo al cuore, da quando lei lo aveva abbandonato. Non vedere più i suoi sorrisi, non sentire più la sua voce squillante lo facevano sentire l'essere più solo al mondo. Per rimediare a questa opprimente solitudine cercava di ricordare, riguardava il suo passato con lei come in un film, gli sembrava quasi di riuscire a toccarla, di sentirne il profumo. Erano momenti in cui gli saliva il sorriso alle labbra e perdeva quella smorfia infelice che lo guardava nello specchio ogni mattina, mentre si rasava meticolosamente, col vecchio sapone da barba dal profumo antico e il pennello di puro tasso che lei gli aveva regalato, in uno dei loro viaggi. Succedeva che scappassero da tutto e da tutti e si rifugiassero nelle città più romantiche, dove nessuno li conosceva, dove il mondo intero li ignorava e potevano dedicarsi l'uno all'altro, come due esseri completamente soli sulla faccia della terra. Ma adesso era lui ad essere rimasto solo, e non capiva perche' gli fosse toccata questa malasorte. Si chiedeva se avesse dato tutto, fino all'ultima cellula del suo corpo, per questo amore, ma ciò non era possibile. Ci pensava e ci ripensava, cosa avrei potuto fare per trattenerla ancora ? Ma lei non poteva essere trattenuta, era aria, era vento, e appena pensavi di averla afferrata ti scivolava tra le dita ed era già fuggita. Le scrisse innumerevoli lettere d'amore, di quelle scritte a mano, su un foglio di carta, come un tempo. Lei non avrebbe risposto, ma almeno avrebbe letto. Anche se se n'era andata, lei lo amava ancora, lo sapeva. Ma questo non bastava a non farlo sentire l'uomo più infelice del mondo.
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